PANORAMICA
Sorvolando dall’alto il territorio del Comune di San Godenzo quello che colpisce a un primo impatto sono le montagne che circondano i piccoli paesi e le case sparse qua e là. Sono monti che superano tutti i 900 metri di altitudine e tra questi il più importante è sicuramente il massiccio del Falterona. Una montagna sacra fin dai tempi degli Etruschi che vi si recavano da Fiesole e dal Mugello a invocare gli dei e a cercare salute nelle acque medicamentose del Lago degli Idoli. E anche oggi vi si può avvertire qualcosa di magico e di sospeso, un’atmosfera sacra che è propria di ogni cima che arriva fino al cielo.
Le cime dei monti sono in parte coperte da faggete, molte delle quali destinate a diventare boschi di alto fusto, come quella bellissima della Fonte del Borbotto. Altre invece ospitano vecchi boschi cedui, solcati da viottoli che i muli nel passato hanno tracciato andando da carbonaia a carbonaia. Su questi monti possiamo ancora trovare caprioli, cervi, cinghiali e in qualche caso anche dei lupi. Ultimamente poi, grazie al miglioramento climatico in atto, si è insediato stabilmente anche l’istrice.
È un ambiente splendido dal punto di vista naturale e allo stesso tempo ricco di segni lasciati dall’uomo e dalla sua cultura. Talmente importante è considerato questo intreccio di storia e natura che circa un terzo del territorio del Comune di San Godenzo è entrato a far parte del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Il Parco si presenta come una grande opportunità per questa “perla” tra le montagne che non può non richiamare il pellegrino contemporaneo alla ricerca di paesaggi ricchi di suggestioni e di silenzi.